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Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati.

lunedì 22 agosto 2011

incipit.

Non dormo. La lancetta dell'orologio, quella più corta, segna le quattro. L'altra non la vedo. Odio quel buco di ufficio, dove la carta da parati viene via al pari della pellicola di plastica posta sugli schermi delle televisioni imballate. L'umidità entra e trasuda da quelle pareti, esattamente come ora la sento violentare le mie vecchie ossa. Vecchie, vecchie almento quanto il fegato ed i polmoni che dormono al mio fianco, dio quant'è bella. Mi giro, la guardo. Allungo una mano ed ecco che il filo morbido di quel nero petrolio s'intreccia tra le mie dita. Arriva al naso, le mandorle. Il profumo delle mandorle. Quell'estate mia madre s'era fissata per un sapone del quale aveva visto la pubblicità in televisione, un dispenser banalissimo che prometteva una pelle ai limiti del credibile. Quel'odore era ovunque, nasceva nelle sue mani viveva nell'aria, passava nelle lenzuola e alla fine al mio naso. Come ora, i suoi capelli. I tuoi capelli, amore mio. Non credo d'averti mai chiamata così, non ricordo. Eppure devo averlo pensato così tante volte, almeno tante quante poi l'ho fatto morire nella gola appena aprivo la bocca, e tu correvi. Tutte le mattine ti vedevo passare sotto la finestra del mio ufficio, come un cane che segue il padrone, il mio sguardo fissava la tua coda bruna. A destra e a sinistra, e ancora. Ancora. Mandorle. Ancora.

Mi chiamo Francesco. Non dormo da quattro giorni.

venerdì 12 agosto 2011

» Roba da Campagnoli; volume uno.

Le persone dicono che accettare critiche anche spiacevoli sia indice di maturità. Il problema è che quando t'azzardi a restituire loro il grande favore .. s'incazzino come api. Insomma, il succo è : ascoltami mentre ti insegno a vivere, ma tu non azzardarti ad insegnare qualcosa a me. 
E la mia risposta ? Sempre la stessa : VAFFANCULO.

domenica 7 agosto 2011

› Stronzo

Lo so che lo sai cosa voglio. Te ci godi a vedermi impotente nel desiderio di chiedertelo. Lo sai che non aspetto altro e stai lì, a guardarmi. Ti detesto, ti spaccherei la faccia. Vorrei solo trovare la forza di dirti di no, quando sarai tu a chiedermelo.

martedì 2 agosto 2011

• Guardami, vedimi come mi vedo io.

Vorrei che tu mi vedessi con i miei occhi. Vorrei che tu percepissi il senso di inadeguatezza che vivo ogni giorno da sempre. La voglia d'essere speciale, la rassegnazione nell'accettare d'essere qualcosa che non mi piace e non mi piacerà mai. Dimmi che sono bella, dimmi che sono intelligente, dimmi che vorresti scoparmi. Continua a dirmelo, mi sento meglio. Ma dura poco.

Scrivilo, firmalo e mettilo agli atti.