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Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati.

martedì 24 gennaio 2012

trema.

Veloce, il sangue, blocca il respiro.

giovedì 19 gennaio 2012

Questa notte.





Ciao, questa notte ti ho sognato. Sì, lo so. Non mi faccio sentire da una vita, ma tu fosti chiaro con me e .. bè, ho solo obbedito. Mi ricordo bene l'ultima volta che ci siamo visti, l'ultima volta che siamo stati felici assieme. Eravamo in quel campo di spighe altissime e stavamo sdraiati a terra. Mi avevi fatta cadere e stavi sopra di me. Ci siamo guardati per un bel po', sorridevo e tu pure. Poi mi hai baciata e senza dire più niente, abbiamo fatto l'amore. Eravamo piccoli, giovani. Era la primissima volta per me e me la ricordo bene. 
Ti amavo, tu in quel momento già non mi amavi più. Già ti avevo fatto del male, già ti avevo lasciato. Già avevo ricominciato a pretenderti e tu me l'hai solo fatta pagare. Quel giorno sono tornata a casa, innamorata di te. Tu te ne sei andato dalla mia vita, con la tua vendetta in mano.Eravamo giovani, troppo giovani per gestire quello che c'era tra noi. Quando tu mi amavi, io me ne fregavo. Quando t'ho amato io, tu mi hai sputato addosso.Non ho mai saputo odiarti per questo, mi sono svegliata questa mattina e ho sentito il tuo profumo. Ho sentito la tua voce e la tua risata. E' vero, devo ammetterlo, il primo vero amore non si scorda mai. 


Ho sbirciato il tuo profilo su facebook, in viso hai ancora la cicatrice che ci siamo fatti cadendo insieme dal motorino.

venerdì 13 gennaio 2012

urli sotto la pelle.

Sola, affondo le unghie nella mia pancia. Sono seduta sul letto e porto la schiena in avanti, verso le ginocchia piegate. Gli occhi si chiudono con forza mentre lentamente la bocca si spalanca, ne esce un urlo selvaggio, animale, volgare e carico di dolore. L'urlo violenta il silenzio della notte, le finestre sono aperte, fuori c'è caldo ed il letto accoglie passivo il rigetto di quella vita interrotta, macchiandosi di vergogna mentre sputa inadeguatezza sulle mie viscere.

Muore. Urlo.
La mia faccia si strappa.

venerdì 6 gennaio 2012

lentamente svanisce.

Katia era distesa sull'erba. Le braccia le facevano da cuscino mentre lo sguardo si perdeva nel cielo azzurro privo di nuvole. Il vento le alzava la gonna, impudico e sfacciato violava la ragazza.
 « Amami, amami » Pensava.

Mimmo era alla finestra, le dita della mano sinistra accarezzavano il pizzo delicato della tenda appena scostata. L'azzurro chiaro dell'indiscreto occhio destro feriva la stoffa lacerandola selvaggiamente mentre il timido ragazzo spiava, silenzioso, Katia.
 « Amami, amami » Pensava.

Se le dita fossero state vento, se la tenda fosse stata carne.
I gemiti di quella ragazza, si sarebbero persi nel vento.
Le nuvole, pensa alle nuvole.

giovedì 5 gennaio 2012

sono.

Sono entrata in una casa; c'è buio pesto. Dalla mia sinistra arriva un sottile quanto tagliente fascio di luce chiarissima che muore nel massimo del suo splendore mentre accarezza uno scorrimano della grande scala davanti a me. Il mio capo si torce lentamente, sulla sinistra. Presto orecchio al silenzio tombale, non si sente nulla. La porta dietro di me è irrimediabilmente chiusa, alla mia destra non vedo nulla, idem per la sinistra. Conosco solo la scala dritta davanti a me. 


« Cosa ci fai tu, qui. » La voce è familiare, femminile, materna.
« Mamma. Volevo restare sola. » Rispondo, senza alcun stupore.
« Ci sono io qui.» 
« Sì, lo so. Voglio stare con te, ma tu non urlare però.» Macchio il tono di quel poco che basta per rendere la mia voce leggermente infantile. Il ginocchio destro si piega appena accarezzando il sinistro, mentre il busto si flette in una leggera torsione che porta le braccia ad allacciarsi dietro la schiena. Il viso s'abbassa, lo sguardo stiscia sul pavimento. Sono piccola, piccolissima. Continuo a rimpicciolirmi e alla fine .. 



lunedì 2 gennaio 2012

.. post it.



Spesso, quando sono al lavoro, mi vengono in mente dei temi da trattare nei miei post. Successivamente, ogni benedetta volta, mi scordo praticamente tutto e .. finisco per improvvisare. Improvviso a tutte le ore, che sia mattina o sera poco importa, questo è pur sempre un sacchetto del vomito. Ad ogni modo, questa mattina sono andata a spulciarmi il mio oroscopo del giorno e dice qualcosa come : 
Oggi troverete sull’uscio di casa qualcosa di nuovo, magari un gattino, magari non troverete più il tappetino, oppure vi verrà in mente una idea particolare, fatto sta che appena varcherete quella soglia, ci sarà qualcosa che cambierà il corso della giornata o almeno la migliorerà. L’importante sarà prendere positivamente qualsiasi segno della fortuna!
Di solito non ci credo a ste cazzate popolari, ma tra i buoni propositi dell'anno c'è quello d'essere più leggera. Sì, detto così non si capisce nulla. Mi spiego.
Più volte mi sono rimproverata di non saper gustarmi i piccoli momenti perchè persa nell'incostante ed inconclusiva ricerca della straordinarietà. Questa voglia di essere circondata da cose straordinarie ma reali, mi ha sempre fatto ignorare del tutto un sacco di piccole cose banali ma carine, ritenute da me stessa banalità campagnole. L'oroscopo è sicuramente una banalità campagnola, nessuno ci crede realmente, ma chissenefrega. Perchè non posso uscire di casa e sperare davvero di inciampare in qualcosa capace di cambiarmi la giornata? Mi sono resa conto d'essere in controtendenza, da eccezionale a mainstream. Forse mainstream lo sono sempre stata veramente, ma comunque stiano le cose ho deciso di smettere d'essere eccezionale, mi pesa sul cazzo.

L'anno nuovo inizia con un amico in meno ma questa volta non mi dispero.
Tanto so che stai leggendo, non mi dilungo, questo è il mio blog non il tuo.